Spiaggia dell'Enfola
6 Via Ponte del Brogi Enfola Viticcio Portoferraio
La spiaggia dell'Enfola sorge all'interno del territorio comunale di Portoferraio, capoluogo isolano e punto d'arrivo obbligato per chiunque voglia raggiungere l'Isola d'Elba via mare. La spiaggia dell'Enfola si estende per oltre 200 metri sulla lingua di terra che congiunge il promontorio di Capo d'Enfola al resto dell'Isola: un luogo stupendo dominato dal vicino promontorio dell'Enfola, che si erge dal mare dando vita a stupende scogliere che scendono a picco fin sul pelo dell'acqua.
Sullo stretto istmo che congiunge il promontorio alla terraferma sorgono due spiagge, una delle quali è dotata anche di un piccolo molo disponibile per l'attracco di chi vuole raggiungere la località in barca.
La spiaggia dell'Enfola è situata in splendida posizione, al centro di un tratto costiero frastagliato, caratterizzato dalla presenza di scogli e falesie. La natura che circonda la località è magnifica, dominata dalla macchia mediterranea che arriva fin quasi al mare. Capo d'Enfola un tempo ospitava una piccola tonnara che da qualche anno è stata ristrutturata e trasformata nella sede amministrativa del grande Parco che include anche l'Isola d'Elba, ovvero il Parco Nazionale dell'Arciplago Toscano.
Dalla spiaggia dell'Enfola è possibile godere di una vista impareggiabile sul golfo e sulla spiaggia di Viticcio, e sul tratto costiero che giunge fino alla località di Marciana Marina e sull'imponente Monte Capanne.
Come raggiungere la spiaggia dell'Enfola
Raggiungere questo lembo di paradiso non è complicato. Dal centro di Portoferraio si dovrà imboccare Viale De Gasperi, la via che costeggia tutte le spiagge bianche di Portoferraio e poi immettersi su Viale Luigi Einaudi, quindi seguire le indicazioni per Enfola-Viticcio. La zona dista da Portoferraio soli sei chilometri ed è servita da un comodo parcheggio a pagamento situato proprio a ridosso della spiaggia. La spiaggia dell'Enfola è ben segnalata durante tutto il tragitto.
Morfologia e caratteristiche della spiaggia
La spiaggia dell'Enfola misura circa 220 metri, lungo il versante settentrionale dell'Isola d'Elba, in posizione privilegiata, a breve distanza dal centro Portoferraio ed immersa in una vegetazione fantastica di macchia mediterranea, che ammanta i vicini rilievi ed impreziosisce il promontorio di Capo d'Enfola, dall'alto del quale è possibile godere di uno dei panorami più suggestivi di tutta l'isola. La spiaggia è caratterizzata da un fondo costituito da ciottoli smussati di media grandezza, che rendono le acque costiere ancora più limpide e trasparenti. Le acque, invece, sono color smeraldo con lingue blu intenso che si avvicinano di tanto in tanto alla linea di costa. Per la bellezza delle sue acque e dei suoi fondali, la spiaggia dell'Enfola risulta una delle più conosciute e frequentate della zona, particolarmente amata dalle famiglie e dai gruppi di amici che si spostano dalla vicina Portoferraio. Tuttavia, l'assenza di sabbia e la presenza di scogli e ciottoli non la rende molto adatta alle esigenze dei bambini piccoli, mentre grazie alla posibilità di effettuare tuffi dal pontile è ideale per i bambini più grandi.
La zona più frequentata è senza ombra di dubbio la spiaggia situata sul versante meridionale dell'istmo, più ampia e dotata di servizi. Il versante settentrionale, invece, è utilizzato soprattutto dai pescatori locali per il rimessaggio delle piccole imbarcazioni utilizzate durante le battute di pesca. La spiaggia dell'Enfola e la costa vicina è molto adatta alle immersioni e allo snorkeling grazie alle meravigliose scogliere che circondano la spiaggia, insieme all'intero perimetro della penisola, le cui coste sono ricche di scogli e anfratti e caratterizzate dalla presenza di una notevole fauna e flora marina, meta prediletta di numerosi appassionati del mondo subacqueo. A poche centinaia di metri dalla spiaggia, subito dopo uno scoglio affiorante dall'acqua, è presente una straordinaria grotta sottomarina accessibile da una piccola apertura situata sul pelo dell'acqua, lo Sbruffo, caratterizzata da una ricchezza di colori e riflessi che la rendono davvero unica.
Servizi sulla spiaggia dell'Enfola
La spiaggia dell'Enfola è dotata di una buona quantità di servizi, fra cui un bar, un ristorante, dei bagni pubblici, una corsia barche, un molo di piccolo dimensioni ed un servizio di noleggio per imbarcazioni e pedalò. Presso lo stabilimento balneare è possibile noleggiare anche sdraio ed ombrelloni. Durante la stagione estiva è possibile frequentare la scuola diving qui presente, che offre corsi giornalieri a chiunque fosse interessato.
Trekking e percorsi naturalistici nelle vicinanze:
Percorrendo il sentiero che conduce fin sulla cima del promontorio del Capo d'Enfola, ci si imbatte in un vero e proprio museo a cielo aperto, colmo di testimonianze risalenti alla seconda guerra mondiale, quando le truppe tedesche utilizzavano la zona per tenere d'occhio eventuali movimenti sospetti. Procedendo verso la sommità della collina è possibile visitare antichi camminamenti, piccoli bunker e depositi di munizioni.
La tonnara dell'Enfola all'Isola d'Elba
L'edificio che ospita la sede del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è stato fino agli anni '50 la maggiore delle strutture che costituivano il "marfaraggio", vale a dire la parte a terra della Tonnara dell'Elba: ha dunque rappresentato il cuore di questo speciale modo di pescare, per secoli tradizionale attività economica elbana, legata al mare ed alla sua ricchezza naturale.
All'Isola d'Elba l'attività di pesca dei tonni è iniziata nella seconda metà del XVI sec. durante il regno di Francesco I De Medici, Granduca di Toscana. Dopo circa due secoli di pesca effettuata nel golfo di Portoferraio, sul finire del XVIII Sec. la tonnara fu spostata all'Enfola.
Le strutture a terra, con il maggior edificio sede del grande arsenale e degli altri ambienti di servizio e lavorazione del pescato, sarebbero state completate nel 1810 con la gestione dell'imprenditore Pellegro Senno. L'Enfola era il sito ideale dove collocare il marfaraggio a terra. Si trattava di un luogo abbastanza isolato e ventilato dove gli odori della lavorazione del pesce non avrebbero disturbato nessuno.
La pesca delle due tonnare elbane (la seconda si trovava al Bagno di Marciana), che si fronteggiavano affacciandosi sull'ampia insenatura ai piedi del versante settentrionale del Monte Capanne, si è protratta fino alla metà del XX secolo. Al Bagno di Marciana l'Ultima mattanza fu effettuata nel 1954, mentre alla Tonnara dell'Enfola la tradizione si è interrotta nel 1958 quando una forte mareggiata trascinò via la rete danneggiandola. L'interruzione dell'attività di pesca fu però dovuta soprattutto alla riduzione e variazione dei flussi migratori dei tonni a causa dei cambiamenti ambientali, e alla modifica delle modalità di pesca nei riguardi del tonno mediterraneo.
La Tonnara era una grande rete da pesca il cui modello era stato importato dal Granduca di Toscana copiandolo dalle più antiche tonnare della Sicilia occidentale.
Gli elementi principali che costituiscono una tonnara sono il pedale e l'isola. Il pedale è un'imponente rete di sbarramento che parte dalle scogliere costiere e che è tenuta a galla da galleggianti tradizionalmente fatti di sughero. I pedali delle tonnare possono arrivare a 2 km e più di lunghezza, quelli elbani erano lunghi in genere un chilometro. I tonni, passando in prossimità della costa, incontravano lo sbarramento del pedale e lo seguivano fino alle camere di rete che costituivano l'isola. Il pesce entrava cosi in queste gabbie tenute a galla a pelo d'acqua. Le varie camere di rete, che potevano arrivare ad un'estensione totale di 400 metri, avevano il compito di convogliare il flusso del pesce verso la gabbia finale di ponente, a forma di trapezio, dove avveniva la mattanza.
La parte a terra della Tonnara, il manfaraggio, era altrettanto importante e rappresentava un aspetto fondamentale che sia affiancava alla componente marina. Il corpo principale era costituito dall'arsenale che serviva a ricoverare le imbarcazioni in inverno, lavorare il pescato e nel piano superiore vi si trovavano gli alloggi, i servizi e la cucina. Altri edifici erano presenti nell'istmo dell'Enfola, accanto all'arsenale era presente l'arsenalotto, una struttura più piccola che ospitava la struttura per chiudere le scatolette di latta che contenevano il tonno e la batteria di sei fornelli per la cottura del pescato prima dell'inscatolamento.
Il tonno che veniva pescato nelle acque elbane era il tonno comune o tonno rosso (thunnus thynnus). nel periodo primaverili migra lungo le coste del mediterraneo dove sin dall'antichità è catturato dalle tonnare costruite dall'uomo. Oggi la pesca intensiva al tonno rosso ne minaccia la sopravvivenza ed è per questo che il Thunnus thynnus è stato inserito nella lista rossa delle specie minacciate di estinzione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). (testo tratto dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano)